Essere genitori oggi non è semplice. I ritmi frenetici, lo sdoganamento dei ruoli genitoriali, la sofferenza e le incertezze dei figli mettono a dura prova le competenze dei genitori. Nel ruolo di accompagnatore dei figli lungo l’infanzia, l’adolescenza ed una autonoma vita adulta, si prevede che il genitore adotti e modifichi continuamente le sue strategie educative. Ma non sempre tutto va per il verso giusto, specialmente in quelle situazioni in cui si incontrano fattori individuali, di coppia, caratteristiche proprie del bambino e del contesto in cui si vive.

Quando è bene chiedere aiuto? Quando ci sono:

• - difficoltà nella gestione del bambino e dell’adolescente
• - difficoltà nella separazione tra i partner
• - difficoltà nel primissimo incontro madre-bambino
• - lutti e malattie
• - malessere dei figli

Nella “società liquida”, così definita da Z. Bauman, i genitori sono chiamati ad affrontare delle nuove sfide, che riguardano la ricerca di nuove forme genitoriali. E proprio questa ricerca può essere faticosa per molti, presi anche da fatiche che riguardano la sfera personale. Un aiuto ed un confronto con una psicologa può allora rivelarsi una risorsa importante, anche per il figlio stesso. Può succedere infatti, specialmente con gli adolescenti, che questi manifestino un malessere di cui però non sono consapevoli e che quindi non vogliono risolvere. Il genitore allora può fare “il lavoro al posto del figlio”, trovando un senso comune ed un nuovo modo di relazionarsi ad esso.